mercoledì 24 luglio 2013

‘10Q’ premia 4 tra ristoranti e alberghi di Lucera, Pietra, Motta. E noi parliamo di PUG turistico

di Costantino Montuori

Quattro tra strutture alberghiere e punti di ristorazione di Lucera sono entrati a far parte del percorso 10Q’. In essa è voce attiva la Camera di Commercio di Foggia per valutare l’offerta ricettiva e ristorativa di qualità in Italia. 

Tra le realtà del settore, censite dal circuito promozionale, figurano quattro aziende lucerine assieme ad altre due espressione dei Monti Dauni settentrionali. Le citiamo in ordine sparso in quanto tutte meritevoli. Si va dal ristorante Grand Hotel Vigna Nocelli di Lucera, alla Braceria Montecorvino di Pietramontecorvino; dal ristorante Il Cortiletto in via de’ Nicastri a La Cantina nel Pozzo e dall’hotel Sorriso sempre in quel di Lucera al ristorante Bella Vista a Motta Montecorvino

Motivo di soddisfazione non da poco è l’ingresso delle sei espressioni di Capitanata nel novero delle migliori nel proprio campo di attività. D’altronde anche la Regione Puglia, attraverso il portale www.pugliaturismo.it aveva censito almeno una di esse, nell’ambito di una ricerca sul turismo di alta gamma. 

Una branca delle indagini e delle statistiche sui flussi turistici luxury, di recente, ha trovato eco nel progetto Sonetto promosso dall’Università di Foggia e da quella del Salento insieme all’Istituto TEI dell’Epiro in Grecia. 

Come a dire che buona tavola, folklore, sapori della tradizione, cultura cucinaria del Sud europeo rappresentano attrattori di richiamo per i turisti più danarosi e determinati verso scelte di qualità. 

Il conto da 13.000 euro, che sarebbe stato saldato da sei avventori olandesi in un locale sul Gargano e per una cena sola, la dice lunga sulla capacità di spesa di certe economie rispetto ad altre. 

D’altronde quando si fa un gran dire sul Piano Urbanistico Generale, atteso nella nostra città dal 1974 ad oggi, pensiamo che una soluzione di possibile rilancio economico passi attraverso un PUG di matrice turistica

Uno strumento di pianificazione urbanistica, dunque, che possa venire incontro alle esigenze di accoglienza, erogazione di servizi e soggiorno per le presenze stanziali e i visitatori d’occasione. 

Provare a ridisegnare una città a misura di turista, non solo dell’uomo in quanto tale come si diceva un decennio fa, ci sembra un’idea tutt’altro che peregrina. Ragioniamoci, che ne dite?

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