lunedì 19 agosto 2013

Referendum Radicali, si può firmare anche in Comune

La Casa Comunale in corso Garibaldi 74
di Costantino Montuori

Anche a Lucera, presso la sede centrale del Comune al civico 74 di corso Garibaldi, sarà possibile firmare per le proposte di referendum popolare dei Radicali italiani. Lo sostengono i suoi proponenti a livello nazionale.

I quesiti referendari sono dodici in totale. Dal Web, i suoi ideatori, informano che: “La raccolta si effettua su due fascicoli contenenti ciascuno sei fogli per sei referendum; ogni fascicolo consente di raccogliere i dati del firmatario una sola volta perché, essendo il modulo trattato con carta carbone, i dati stessi sono automaticamente riprodotti nei cinque moduli successivi. Le firme, invece, devono essere tutte autografe. Chi intende firmare tutti e dodici i referendum, deve apporre dodici firme”

“Il fascicolo Giustizia contiene questi sei referendum: 1) Responsabilità civile dei magistrati 2) Responsabilità civile dei magistrati 3) Magistrati fuori ruolo 4) Custodia cautelare 5) Ergastolo 6) Separazione della carriere dei magistrati. 

Il fascicolo Cambiamo Noi contiene altri sei referendum: 1) Divorzio breve 2) Immigrazione 3) Immigrazione 4) Droghe: niente carcere per fatti di lieve entità 5) Otto per mille 6) Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti”

Cosa fare se si intende sottoscriverli? La risposta arriva sempre dal sito Internet www.referendumradicali.it: “Andare a firmare presso la Segreteria del tuo Comune”

I sostenitori dell’iniziativa invitano, se necessario, a contattare “il Comitato Promotore per sapere con chi metterti in contatto per partecipare ad un tavolo di raccolta firme; contattare il Sindaco o i consiglieri comunali per invitarli a raccogliere le firme: loro possono fare direttamente la raccolta perché sono abilitati dalla legge ad autenticare le firme degli elettori”

L’ultima campagna pro referendum risale a due anni fa e, in termini partecipativi (prima e durante il voto), si rivelò un successo per il team organizzatore. Gli elettori si presentarono alle urne superando la maggioranza richiesta e chiedendo di mantenere pubblica la gestione dell’acqua. Ora come ora un altro cammino ha preso le mosse in Italia, Lucera e Capitanata comprese.

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