Alcuni amministratori presenti martedì in Consiglio |
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di Costantino Montuori
di Costantino Montuori
Chiedere al Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri di predisporre un decreto correttivo urgente con cui salvare dalla chiusura il Tribunale di Lucera. In caso contrario sostenere una mozione di sfiducia verso il Guardasigilli, oppure, pensare ad un disegno di legge correttivo della geografia giudiziaria e magari una istanza al Parlamento Europeo.
Sono, queste, alcune delle indicazioni venute dal Consiglio Comunale straordinario, svoltosi nella cittadina federiciana martedì sera, per dire no alla soppressione degli uffici giudiziari di piazza Tribunali. Le proposte contenute in un provvedimento, letto dal Sindaco Pasquale Dotoli e votato all’unanimità da maggioranza e minoranze, contengono anche l’idea di un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo e un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Questa mattina, all’alba, il Primo Cittadino Dotoli, con il Presidente del Consiglio Giuseppe Pica e i rappresentanti del Foro svevo sono partiti per Roma. È qui che incontreranno il Ministro, dopo che la Cancellieri comparirà in aula, al Senato, su richiesta delle forze politiche.
Tra gli interventi di ieri, invece, il più crudo è stato quello dell’avvocato Raffaele Preziuso, a guida del Comitato per la Difesa della Legalità in Capitanata. Il professionista ha parlato fuori dai denti rivolgendosi al pubblico accorso in piazzetta: “Cosa aspettiamo che ci tolgano anche le case e le sedie sotto i piedi? Dal 1992 la nostra città manca di una rappresentanza in Parlamento, vergogniamoci!” ha tuonato Preziuso.
Non meno duro il consigliere indipendente Carlo Trommacco che ha invitato il Primo Cittadino, la Giunta e tutti gli amministratori a dimettersi se il Palazzo di Giustizia lucerino dovesse essere soppresso. “Non solo dovremmo rassegnare le dimissioni ma non dovrebbero essere presentati candidati e liste alle Elezioni Amministrative del 2014” è la sua idea.
Ieri stesso è stato sancito ufficialmente il ritorno in Consiglio Comunale di Francesco Paolo Calabrìa, già Vice Sindaco e Assessore nel precedente governo di centrodestra a Palazzo di Città tra il 2002 e il 2006.
Oggi, mentre dalla Capitale si attendono aggiornamenti, prosegue la protesta spontanea di cittadini, professionisti, legali, associazioni e organizzazioni a difesa del presidio giudiziario.
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