La 'Cartiera' foggiana |
di Costantino Montuori
Prime e positive reazioni all’ordine del giorno che, il Senatore Lucio Tarquinio (PdL), ha depositato presso il Senato della Repubblica. La sua proposta: lasciare la produzione degli scontrini sul Gioco del Lotto all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA di Foggia, per salvare 80 delle 400 unità lavorative, è stata approvata.
Senator Lucio Tarquinio PdL |
Anche Michele Lunetta, coordinatore provinciale dell’Unione Sindacale di Base, ha fatto conoscere il suo pensiero rispetto alla questione occupazionale e a quella produttiva nella fabbrica foggiana.
“L’emendamento del Senatore Tarquinio rafforza il fatto che la produzione del Gioco-Lotto debba essere ripresa e continuata nello stabilimento di Foggia. È una buona cosa, comunque il decreto con l’emendamento approvato, deve essere l’inizio per una riforma più generale della legge istitutiva dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato” asserisce il sindacalista.
Michele Lunetta (USB) |
“Infatti, secondo noi, bisogna avviare un iter specifico che porta al riconoscimento, al pari di altre nazioni europee, come Germania, Francia, Spagna di azienda che è responsabile della trasformazione della Pubblica Amministrazione. Garantendo i suoi prodotti, sia in termini di qualità, sia di sicurezza per lo Stato. Tali realtà, in Europa, danno un’occupazione intorno alle 1.800 unità. Oggi l’occupazione dell’IPZS, complessivamente, è di 1.730. In quest'ottica, riteniamo che Foggia possa svolgere un ruolo importante, è ciò non potrà che beneficiarne il nostro territorio. Non bisogna abbassare l’attenzione, dopo il secondo e definitivo voto alla Camera dei Deputati, va rilanciata l'iniziativa nei termini che ho sopra descritto. Spero che il Senatore possa condividere quanto espresso”. Così Lunetta su una tematica di stringente attualità.
In precedenza il Senatore Tarquinio aveva manifestato tutta la propria soddisfazione. “La stampa delle ricevute di gioco è stata da sempre affidata al Poligrafico e, da oltre sei anni, i quasi due terzi di questa produzione viene realizzata a Foggia, dove 40 unità lavorative sono impiegate su tre turni per la suddetta lavorazione” annota Tarquinio.
“La perdita di questa produzione comprometterebbe anche l'attività della storica macchina dove sono attualmente impiegate altre 40 unità lavorative”.
L’esponente pidiellino ha impegnato il Governo Letta a “mantenere, nello stabilimento di Foggia, garantendo al contempo gli attuali livelli occupazionali, la produzione delle ricevute di introiti realizzati con tecniche di sicurezza oppure con impiego di carte filigranate o similari in grado di assicurare idonea protezione dalle contraffazioni e falsificazioni”. Il Senato, durante la recente discussione sul ‘Decreto del Fare’ ha quindi approvato l’odg a firma dello stesso Tarquinio.
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