Gabriele Granieri |
di Costantino Montuori
Lo sguardo indagatore e innamorato di Gabriele Granieri racconta a ‘Comunicaweb’ le personali impressioni sulla sua e nostra città. Sono quelle ricavate da quando l’ha lasciata nel 1979 per trasferirsi a Nichelino in provincia di Torino.
“Tanti dicono che Lucera è invivibile per la mancanza di lavoro, ora, per i tagli all’Ospedale e al Tribunale. C’è scoraggiamento da parte di tutti quelli con i quali ho avuto modo di discutere”. Granieri lo ha fatto durante la Festa Patronale, incontrando non poca gente del suo passato e di cui ha serbato limpida memoria. Ce ne siamo avveduti poco prima di Ferragosto passeggiando con lui tra via Federico II e piazza Duomo.
“Penso che di momenti commoventi li abbiano vissuti in molti ascoltandomi. Mentre parlavo con una persona, lei stessa mi ha fatto notare che provava dei brividi di emozione per i sentimenti da me esternati verso la realtà lucerina. Mi son commosso spesso anch’io” rivela il nostro concittadino.
“Ho notato che sono stato dimenticato da molti, ma molti altri si sono ricordati di me. D’altronde sono io ad essere partito, quindi, devo ricordare tutti voi e non posso pretendere nulla da chi mi ha dimenticato. Diversi amici mi ricordano per le doti atletiche e per qualche gesto comico, a scuola, ai tempi in cui frequentavo la ‘Ragioneria’” racconta il nostro interlocutore.
Gabriele Granieri è un uomo schietto, lucerino verace e amante dello sport. Fino a partecipare, con successo, a diverse competizioni di atletica leggera anche in ambito nazionale. Ama il calcio e lo segue a livello dilettantistico con l’immancabile sciarpa biancoceleste tesa tra le mani.
Pur vivendo in Piemonte, in lui non viene mai a mancare un pensiero per i lucerini. In trentaquattro anni di fisica lontananza, il suo attaccamento alle origini, alle radici familiari, ai legami amicali è rimasto intonso. Non è mutato, cioè, anche in virtù della capacità di ascoltare, commentare a distanza e sdrammatizzare qualora gli eventi siano avversi.
Gabriele Granieri è un esempio della lucerinità migliore, il figlio devoto di una madre lontana, ma solo sulla carta chilometri. Il suo cuore pulsa sempre qui tra le ‘chianchette’ laviche del centro e l’asfalto della periferia. A presto allora…
Ho camminato a piedi nudi sulla mia terra per sentirne la carezza, dolce terra che mi porto dentro con i miei occhi e il tepore di un amore che vive. La mia terra è fatta per viverci senza paura e il cielo è più alto, l’aria più pura per chi ne sente la vita. Mi piace viverci momenti d’abbandono dei sensi; poi, vai e non sai se ci torni. Così ogni volta.
Gabriele Granieri
Ho camminato a piedi nudi sulla mia terra per sentirne la carezza, dolce terra che mi porto dentro con i miei occhi e il tepore di un amore che vive. La mia terra è fatta per viverci senza paura e il cielo è più alto, l’aria più pura per chi ne sente la vita. Mi piace viverci momenti d’abbandono dei sensi; poi, vai e non sai se ci torni. Così ogni volta.
Gabriele Granieri
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