A giugno ci avevano provato, in pieno agosto ci sono riusciti. Gli organizzatori de ‘La Sagra delle Sagre’ di Lucera - riedizione in scala ridotta dei ‘big events’ Calici di Stelle e Puglia Tipica andati in scena tra il 2002 e il 2011 - hanno distribuito oltre 900 bicchieri di vino locale. Sempre accompagnati dalla vendita del ticket di partecipazione e guarniti con porzioni di cibarie.
I primi numeri della serata enogastronomica di domenica 18 agosto sono questi in attesa di quelli ufficiali. Li ha forniti Stefano Ciccarelli, tra gli animatori dell sostenuta, tra gli altri, dal Centro Italiano Femminile, dall’appuntamento con il sodalizio Ethnos, Unza Unza Band, associazione LiuBo, GAL Meridaunia e più ancora la Pro Loco lucerina presieduta da Sergio Alfieri.
Diversi gli stands espositivi, non solo di prodotti della cucina tipica del territorio. C’erano anche ‘meeting point’, spazi di promozione dei prodotti o servizi per la casa e il tempo libero.
Dopo le ore 22 da piazza Tribunali, cuore pulsante dell’happening, l’attenzione si è tutta dirottata in piazza Duomo per l’esibizione concertistica dei Terranima. Sono stati (parecchio) applauditi per il repertorio dei pezzi proposti, alcuni dei quali, seguiti dal ballo ritmato di giovani e giovanissimi proprio sotto il palco.
Padiglione del CIF in piazza Tribunali |
Quei musicisti hanno allietato una platea piuttosto folta. Ci sono riusciti grazie a sonorità mediterranee e contaminazioni tra generi musicali disparati, tenendo desta l’attenzione di un uditorio piuttosto variegato.
Nel complesso l’iniziativa, che si è avvalsa del patrocinio gratuito concessole dalla Giunta Dotoli rientrando nel cartellone estivo, si è mossa anche sotto l’egida dell’Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane. Ha visto, a titolo di esempio, la partecipazione di espositori e figuranti provenienti da Monteleone di Puglia e San Bartolomeo in Galdo.
Chiariamoci: l’organizzazione può e deve essere migliorata. C’è chi, parlandone tra le stradine del centro storico e sui network sociali, ritiene che il costo per l’acquisto del calice e del cibo (10 euro) vada ribassato. Oppure che la scelta tra vivande e pietanze venga accresciuta per contentare le papille gustative di molti e le tasche dei più.
Siamo convinti, tuttavia, che la strada intrapresa possa essere quella giusta se, in futuro, vi sarà il coinvolgimento crescente della cittadinanza attiva: associazionismo, soggetti privati, operatori commerciali, Istituzioni in senso lato.
Occorre, in particolare, che la città di Federico acquisisca consapevolezza rispetto alle sue potenzialità turistico-culturali più decantate. Solo così si potrà creare ed esportare il ‘marchio Lucera’ sui mercati provinciali (sì, partiamo da qui!), regionali, nazionali. E solo se si opererà per il meglio, si apriranno le porte ad un fenomeno internazionale.
D’altronde in una cittadina - minata nei servizi dopo il ridimensionamento dell’Ospedale e la minaccia di una chiusura per il Tribunale - non resta che puntare ogni chance su espressioni quali: cultura dell’accoglienza, marketing territoriale, economia del turismo.
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