Operaio al lavoro in un cantiere edile |
Lucera, ma anche Foggia, Manfredonia e San Severo sono i quattro comuni della provincia individuati per rientrare nel piano delle Zone Franche pugliesi.
Si tratta di realtà geografico-economiche per le quali, il Governo Monti, aveva previsto l’esenzione dal pagamento delle imposte sui redditi, dell’Irap, dell’Imu e dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente a favore delle piccole e micro-imprese localizzate sul territorio.
Di recente ne hanno parlato, tra gli altri, alcuni consiglieri regionali, di varia estrazione politica e quasi tutti eletti in Capitanata. Ora, però, viene il bello: bisogna garantire la copertura finanziaria per dare il là al bando, riservato alle regioni dell’Obiettivo Convergenza.
Anna Nuziello, esponente del movimento ‘La Puglia per Vendola’, ha dato annuncio, in queste ore, che: “è stato presentato un ordine del giorno bipartisan, da discutere nella prossima seduta del Consiglio regionale e che impegna il Presidente del Consiglio e la Giunta ad avviare tutte le iniziative presso il Consiglio dei Ministri ed il Parlamento per ottenere i fondi necessari a rendere operative le Zone Franche pugliesi”.
Ammontano a 377 i milioni di euro stanziati dal Consiglio dei Ministri a favore di quarantaquattro realtà del Paese e di queste undici ricadono in terra di Puglia.
Se ne era discusso anche in passato, con gli esecutivi Prodi e Berlusconi, ma senza approdare ad alcunché di concreto.
La musica sembra possa cambiare registro nei prossimi tempi, tenendo conto che più si attende ad agire e più asfissiante sarà la stretta della crisi attorno alla gola del sistema economico-produttivo meridionale.
Foggia, San Severo, Manfredonia, Lucera, frattanto, aspettano speranzose. E con loro i lavoratori e il personale dell’indotto variamente inteso.
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