L'arredo lasciato in bella mostra su via Cavalli |
di Costantino Montuori
Lucera è una realtà ricca di non poche sfaccettature rispetto alla visuale che se ne può avere. Una di queste, tra le principali, è dettata dall’immagine che i suoi abitanti trasferiscono su se stessi e sugli altri.
Pensiamo, a titolo di esempio, alla scenetta nella quale un nostro concittadino, Simone Codirenzi, si è imbattuto la sera scorsa. All’imbocco di via Ettore Cavalli, davanti all’isola ecologica che quasi fa angolo con via Petrarca, qualcuno ha deciso di abbandonare un mobile piuttosto ingombrante. Un tale gesto, quasi sempre, viene compiuto con una certa nonchalance.
L’altra settimana avevamo immortalato un armadietto in legno, smontato in quel caso, e discaricato alla men peggio sotto le finestre dell’ex Inam nei pressi di via Trento. Tempo qualche giorno e in un sito non troppo distante si è materializzata una visione molto simile a quella.
Eppure, da oltre un anno a questa parte, il Municipio si è dotato di un Centro di Raccolta Comunale e raggiungibile in viale 8 marzo al rione ‘Cappuccini’.
Basterebbe compiere lo sforzo di consegnare lì, in quel punto di conferimento, mobili e complementi d’arredo in disuso per scongiurare il reiterarsi di un fenomeno per nulla edificante.
Ma tant’è, da noi, il senso civico è un optional e la capacità sanzionatoria, rispetto a questi episodi, non sempre è in grado di andare a segno. Un peccato per una città che si definirebbe d’arte e di cultura.
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