Don Ciro Miele (a destra) accanto ad Elvira Zaccagnino |
di Costantino Montuori
Qualche giorno fa, a Lucera, si è discusso di ‘antimafia sociale’. In altri termini della risposta, da parte della gente comune alla criminalità (organizzata e non), di cui si è parlato nell’ultimo incontro-dibattito promosso e predisposto dal presidio lucerino di ‘Libera’.
L’associazione per la legalità e il vivere civile, ispirata all’esempio e all’azione di don Luigi Ciotti ha accolto, nel teatro parrocchiale di Santa Maria delle Grazie in zona 167, lo scrittore Nisio Palmieri. L’autore barese ha firmato un’opera di documentazione dal titolo ‘Criminali di Puglia. 1973-1994: dalla criminalità negata a quella organizzata’.
All’appuntamento con la discussione e, ancor di più, con la riflessione si sono alternati don Ciro Miele, referente lucerino dell’associazione contro le mafie ed Elvira Zaccagnino, direttore generale delle edizioni ‘La Meridiana’.
Accanto a loro anche Daniela Marcone e Mimmo Di Gioia, in rappresentanza del coordinamento provinciale dello stesso sodalizio, nato per contrastare i crimini di ogni natura e tempo grazie all’apporto di buone pratiche sul territorio.
Con la Zaccagnino si è tornati a parlare del volume di 164 pagine, ‘La mafia innominabile’, a firma del Procuratore Capo di Lucera Domenico Seccia. Uno scritto in cui, sotto la lente di ingrandimento, passano le faide del Gargano, che da oltre trent’anni a questa parte hanno portato morte e terrore sul Promontorio insanguinandolo con oltre 140 omicidi.
Nel suo intervento la Marcone - il cui padre Francesco (direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia) venne assassinato il 31 marzo del 1995 - ha rimarcato come vi sia crescente bisogno di un’antimafia sociale. Ergo, di maggior condivisione e partecipazione attiva dei cittadini per costruire una società nuova e diversa.
Esternazioni sentite le sue, che si pongono oltre la mera retorica dei convegni e dei dibattiti, pungendo nel vivo l’opinione pubblica e le Istituzioni.
Apprezzabile il fatto che una delegazione della Polizia Penitenziaria di Lucera sia intervenuta al confronto-conversazione. Purtroppo è stata ridotta, invece, la presenza di pubblico malgrado il valore intrinseco dell’appuntamento. Chi è mancato l’altro giorno potrà esserci domani senza accampare i se od i ma di circostanza.
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