Foto emblematica di Lucera 2.0 sul rogo di ieri al Maniero |
di Costantino Montuori
Indignazione, rabbia, sconcerto. Sono questi i sentimenti più avvertiti dalla gente di Lucera, dopo l’ennesimo incendio sviluppatosi ieri, lungo il costone meridionale del Castello Svevo-Angioino, a ridosso della Torre della Leonessa, uno dei simboli della città.
“Sarebbe da organizzare un sit-in al Castello per protestare contro gli incendi e monitorare il boschetto. ma dico io, ogni anno sempre la stessa storia...” ha proposto, a mezzo Facebook, Alessandro De Troia, operatore culturale e attivista nell’associazionismo giovanile nostrano.
Non meno dura la presa di posizione di Vincenzo Leccese, coordinatore cittadino de ‘L’Italia dei Valori’. “Vedere il boschetto di Lucera con le fiamme che lambiscono il Castello è davvero sconcertante. Mi fa rabbia l’indifferenza delle Istituzioni che puntualmente arrivano in ritardo sul un problema, che va avanti da anni e puntuale come un orologio, si ripropone ogni inizio estate; mi fa rabbia l’indifferenza di noi cittadini che guardiamo a queste cose come se non fossero beni comuni, beni nostri; come ci comporteremmo se incendiassero il giardino di casa nostra? O i nostri arredi, mobili...? Cosa ancora ci devono fare? A quando un po’ di indignazione collettiva?” è il pensiero del professionista lucerino. Gireremo le sue riflessioni a chi di dovere.
“Solo assistendo allo spettacolo indegno che vi si parerà dinnanzi agli occhi capirete cosa ci stanno portando via”. Così gli ha fatto eco Graziano Cecere sul blog site del Movimento 5 Stelle locale. Fin quando vi sarà una minima reazione, sebbene confinata alla sola espressione verbale dei social media, ci sarà ancora una forma di speranza. Vogliamo crederci.
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