sabato 14 settembre 2013

Tribunale: Fascicoli della Procura a Foggia. Lucera ferita nella sua Storia

Manifestanti e  amministratori insieme pacificamente
Costantino Montuori

Reparti antisommossa dì Carabinieri e Polizia di Stato hanno seguito il regolare svolgimento delle operazioni di trasloco dei primi fascicoli dal Tribunale di Lucera a quello di Foggia. 

Diverse decine di uomini e mezzi sono stati impegnati sul campo, insieme a Vigili Urbani e Guardia di Finanza, prima che i documenti imballati in scatoloni bianchi fossero caricati su due mezzi di proprietà di una ditta foggiana. Il primo di questi è stato disposto all’ingresso del Palazzo di Giustizia dalle prime ore di stamani, il secondo collocato alle spalle, poco più avanti rispetto alla Sezione lucerina dell’Archivio di Stato. 
La gente radunata alle spalle del Tribunale

Amarezza, scoramento, ma non la rassegnazione si leggevano sul volto dei tanti presenti: amministratori locali, avvocati, gente comune e, soprattutto, studenti. Tutti loro, sino alla fine e per otto ore ininterrotte hanno presidiato, in modo del tutto pacifico, l’area teatro del trasferimento dei faldoni in carico alla Procura di Lucera. 

Il Consiglio Comunale, iniziato stamattina, si è sciolto nel primo pomeriggio, dopo le ore 15, con il commiato del Presidente Giuseppe Pica e le emozioni trasudanti dal volto del Sindaco Pasquale Dotoli e del Presidente dell’Ordine degli Avvocati Giuseppe Agnusdei. 

La speranza, ora, è tutta riposta nel decreto legislativo correttivo alla legge sulla riforma della geografia giudiziaria, la cui bozza potrebbe essere discussa martedì nella Commissione Giustizia della Camera. 

Proprio Agnusdei chiudendo il suo intervento ai lavori consiliari si è intrattenuto sui risvolti di “una riforma che taglia i grandi Tribunali: 65 di essi più piccoli di Lucera restano. è un’ingiustizia. Lucera ha dato prova di civiltàha asserito. Oggi, sabato 14 settembre alla città è stata inferta una ferita profonda le cui cicatrici si vedranno solo più avanti. 

Mani levate al cielo in segno di civile protesta

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