sabato 21 settembre 2013

Tribunale, la protesta potrebbe spostarsi anche a Roma


di Costantino Montuori

C'erano alcune centinaia di persone, avantieri, a sfilare in strada: professionisti, avvocati, giovani, ma anche famiglie con bambini e passeggini al seguito. Era così composto il corteo organizzato per dire no alla chiusura del Tribunale e della Procura della Repubblica di Lucera

Il serpentone umano, partendo da piazza Tribunali ha attraversato le principali vie cittadine guidato dalle Autorità del territorio. L'avvocato Raffaele Preziuso, presidente del Comitato per la Difesa della Legalità in Capitanata, ha parlato fuori dai denti: “Devo tornare, con la memoria, alla fine degli anni Sessanta per ritrovare una piazza così piena. I governanti devono ascoltare la voce dei cittadini e restituire alla nostra città, al Gargano e ai Monti Dauni il loro Palazzo di Giustizia” ha dichiarato. 

La folla si è colorata di bianco, il simbolo di una protesta legittima e pacifica. “Non vogliamo essere sudditi ma cittadini, faremo ancora sentire la nostra voce” ha aggiunto un altro legale, Giuseppe Agnusdei, presidente dell'Ordine Forense lucerino. 

“Chiunque deve capire che l'Ospedale non interessa solo alla classe medica e che il Tribunale non è espressione dei soli avvocati. Se sarà necessario siamo pronti a manifestare a Roma, con dieci pullman, insieme ad altre sette città”. Lo ha annunciato, a gran voce, il Sindaco Pasquale Dotoli

In chiusura sono arrivati anche i saluti e gli incoraggiamenti dell'avvocato Giovanni Maggiano, segretario del Comitato per la Tutela del Tribunale di Rodi Garganico. Quella di Rodi è la sede distaccata più distante d'Italia dalla realtà accorpante, cioè, da Foggia con i 110 chilometri da percorrere per raggiungerla. 

Non meno accorato l'appello alla partecipazione di don Ciro Miele, parroco di Santa Maria delle Grazie, intervenuto insieme agli Scout del Gruppo Agesci Lucera 1. Alla fine, duemila palloncini con lo slogan 'Giù le mani dal Tribunale', si sono levati al cielo tra gli applausi della gente. 

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